Romanzo breve, ingannevolmente semplice a prima lettura si rivela, al fluire delle pagine, un abile espediente letterario per ripercorrere le esperienze, le sensazioni, gli affanni della vita che si &egrave; deposta alle nostre spalle, per centellinarla come un vino dall&rsquo;aroma intenso e profumato a lungo custodito con rispetto.<br />Mario e Berenice si conoscono negli anni Sessanta, giovanissimi, subito si sentono attratti l&rsquo;uno verso l&rsquo;altro ma la vita, come spesso accade, li conduce su strade parallele: il primo studia legge e diventer&agrave; insegnante in un Istituto Tecnico Commerciale lucchese; la seconda si sposa ed emigra in Argentina. Destini diversissimi. Mentre Mario pu&ograve; affiancare allo studio prima e al lavoro poi le partite di pesca sul fiume, le gite in montagna con gli amici e le cene del sabato sera nella <i>cantina</i> di Pietrino, Berenice fa i conti con un Paese straziato dalla povert&agrave; e dalla dittatura militare.<br />Molti anni dopo, la donna rientra a Lucca e suona alla porta di Mario. Entrambi hanno alle spalle un&rsquo;esistenza di cui l&rsquo;altro ha voglia di sapere, per ricostruire quel legame abortito troppo presto, troppo in fretta. E cos&igrave;, in una convivenza all&rsquo;inizio un po&rsquo; impacciata poi via via pi&ugrave; naturale si raccontano le esperienze vissute e approcciano il quotidiano fatto di bellissimi e semplici eventi &ndash; apparecchiare la tavola, preparare la cena, curare i fiori &ndash; per imparare a conoscersi di nuovo.<br />Una narrazione intessuta come bozzetti, talora appena accennati, continuamente in bilico tra oggi e ieri, sempre lieve, sospesa e garbata.