Ferrara, 1938. Rosa &egrave; una giovane donna che lavora con passione nella sartoria di famiglia accanto alla nonna Anna e alla madre Emma. Non si occupa di politica ma &egrave; molto attenta alle difficolt&agrave; con cui si scontrano le lavoratrici donne, che non godono di alcun ausilio per poter conciliare la crescita dei figli e la necessit&agrave; di procurarsi di che vivere. Come l&rsquo;ordito del taffet&agrave;, stoffa che utilizza per realizzare splendidi abiti da sera per le signore della ricca borghesia estense, i fili che andranno a costituire la trama e l&rsquo;intreccio della sua vita coinvolgono due giovani assai diversi tra loro, Giulio studente di fisica e Stefano filosofo e socialista.<br />Il clima che si respira sia in Italia sia in Europa &egrave; denso di interrogativi, si teme un altro conflitto. Giulio, venuto a conoscenza che di l&igrave; a breve sarebbero state emanate le leggi razziali fasciste, sebbene innamorato di Rosa, decide di recarsi in Gran Bretagna per terminare con un luminare inglese i suoi studi. Durante i primi mesi i due giovani si scrivono spesso, raccontandosi quanto accade nelle rispettive citt&agrave;. Poi, nel 1940 l&rsquo;Italia dichiara guerra all&rsquo;Inghilterra e Giulio impossibilitato a rientrare in patria sar&agrave; internato in un campo di prigionia dove rimarr&agrave; fino all&rsquo;estate 1944, quando ricever&agrave; una proposta difficile da rifiutare.<br />Nel frattempo Rosa incontra casualmente Stefano e la loro amicizia si consolida fino a diventare, almeno per il ragazzo, un sentimento profondo. Arruolato e inviato a combattere in Nord Africa, porta con s&eacute; il ricordo di lei e la speranza di rivederla.<br />Un romanzo breve agrodolce e avvincente.