Nel 2017 il PIL è cresciuto del 4,5%, è previsto al 3,2% nel 2018; nel 2017 l’inflazione è stata del 2,4%, per il 2018 è prevista al 2,4%.
Il paese potrà beneficiare nel periodo dal 2014 al 2020 di 24 miliardi di euro di fondi strutturali della UE.
La disoccupazione è costante, era al 2,3% nel 2017, è prevista al 2,4% nel 2018.
Il debito pubblico lordo in percentuale al PIL è in calo: nel 2019 è previsto al 32,5%.
Il paese risulta al 31° posto su 137 nella classifica mondiale della competitività e al 24° posto per la classifica della libertà economica nel 2018.
Sono presenti nel paese oltre 100.000 aziende estere di tutte le dimensioni (le più note sono: ABB, Continental, Danone, Ford, Nestlé, IBM, DHL, Astra Zeneca, Rockwell, Procter & Gamble, Renault, Siemens, Tyco, Honeywell and Volkswagen).
Il numero di progetti di investimento nei settori della ricerca, sviluppo e servizi di sostegno alle imprese è in rapida crescita; i nuovi investitori e le società che in passato avevano già investito nel paese a scopo di produzione, puntano ora a trasferire anche attività di sviluppo (centri tecnologici o centri di servizi e sostegno alle imprese).
La Repubblica ceca offre, sia agli investitori nuovi e a quelli esistenti, degli incentivi che coprono fino al 25% dei costi associati ai progetti d’investimento. L’aiuto è fornito principalmente dal regime di incentivi nazionali; certe attività (creazione di centri di ricerca e sviluppo, attività di innovazione, ICT, sviluppo software) possono essere sostenute anche da fondi strutturali dell’UE.
Gli investimenti i R&S nel settore pubblico e nel privato sono aumentati sostanzialmente negli ultimi anni e il paese è ben posizionato per raggiungere l’obiettivo fissato da Europa 2020 del 3%.
La quota di consumo di energie rinnovabili nel 2015 è risultata essere del 15,1%, la Repubblica ceca ha raggiunto l’obiettivo fissato per il 2020 del 13%.