Ci sembra di vederlo questo &ldquo;paesaggio umano&rdquo;, cos&igrave; vario, sfaccettato, intrigante, quasi stordente; ci fa immaginare anche quest&rsquo;uomo, il nostro autore, con le sue mille vite vissute dietro a quella da tutti conosciuta, perch&eacute; a volte il noi che proiettiamo in un&rsquo;esperienza, in un luogo visitato, &egrave; quello di quel momento, un attimo che si materializza per la necessit&agrave; di esserci, esistere, permanere.<br /><br /><b>Massimo Niro </b>&egrave; nato a Roma nel 1958. Laureato in Giurisprudenza all&rsquo;Universit&agrave; degli Studi di Roma nel dicembre 1980, &egrave; entrato in magistratura nel 1983. Ha svolto le funzioni di giudice del Tribunale di Prato, giudice del Tribunale di Firenze, magistrato di sorveglianza dell&rsquo;Ufficio di Sorveglianza di Pisa e dell&rsquo;Ufficio di Sorveglianza di Firenze, giudice del Tribunale di Lucca. Da novembre 2021 &egrave; in pensione anticipata (con quota 100). &Egrave; coautore di un volume monografico di carattere giuridico, <i>Arresti domiciliari e detenzione domiciliare</i>, con Massimiliano Signorini (Cedam, 2010), e autore di numerosi scritti ed articoli pubblicati in diverse riviste giuridiche. &Egrave; anche autore del libro <i>Pensieri contingenti</i> (L&rsquo;Autore Libri Firenze, 1996) e di poesie contenute nell&rsquo;Antologia <i>Orizzonti</i> (Libroitaliano, 2001). Vive a Impruneta, in provincia di Firenze.<br />