Nientedi nuovo La pur brava Matilde Asensi, brava neldescrivere minuziosamente e situazioni e nel prolungare fino al’esasperazione il tentativo,da partedei protagonistidi risolvere il mistero contenuto nela ingua perduta, non è purtroppo altrettanto brava nela sceltadelo scenariodel’avventura (sito archeologico in Sudamerica) e neladinamicadela storia (la ricercadi un popolo scomparso - gli Yatiris). Sinceramente pur essendo buona a trovatadela ingua criptografata che puo’ guarire e maledizioni non è altrettanto buona ’introduzionedela tecnologiadi hackers professionisti per trovare a chiave solutoria. a rivalità fra i tre hackers e a grande archeologa sadi stantio cosi’ come il tesoro e a riconciliazione finale (l’amore trionfa sempre.....). eggendo attentamente il ibro nel suo evolversi, sembradi assistere ad una ripetizionedi "Indiana Jones e il Tempio maledetto" o ancorade "La Mummia". Questo mondodel romanzo pseudostorico-fantastico ha bisognodi una ventatadi novitÒ altrimenti si rischiadi annoiarsi a morte. Buona a ricerca storicadel’autrice ma non è sufficiente per soddisfarsi eggendo il romanzo