<b>Nel Paese di Ges&ugrave; </b>&egrave; il diario di viaggio della giornalista e scrittrice italiana <b>Matilde Serao</b> (Patrasso, 1856 &ndash; Napoli, 1927), composto in <b>Palestina </b>nel 1893 e pubblicato nel 1899.<br />Il testo scorre, delicato, negli occhi del lettore che si trova immerso in colorate e calde descrizioni paesaggistiche, e spettatore degli incontri fatti dalla Serao. Sensazioni epidermiche e riflessioni pi&ugrave; profonde confluiscono, le une nelle altre, tenute insieme dal sottile senso di curiosit&agrave; e di ricerca che caratterizza e distingue l&rsquo;immagine del viaggiatore a cui la Serao vuole ispirarsi: &laquo;un viaggiatore diverso da tutti gli altri, uomo o donna che sia, giovane, vecchio, povero, ricco: un viaggiatore sentimentale e bizzarro, che obbedisce singolarmente a una curiosit&agrave; esclusiva, unica, assorbente. Costui, attraverso i costumi ed i paesaggi, oltre le fogge e i colori, oltre le leggende della fantasia e le memorie della storia, chiede qualche cosa di pi&ugrave; intimo ai paesi che lo vedono apparire, singolare pellegrino del cuore. Costui, viaggiando, mentre trascura certi aspetti di cose e di persone, che sembrano pi&ugrave; importanti, ne ricerca altri pi&ugrave; umili, meno interessanti: mentre resta poco tempo in una citt&agrave; grande, si attarda due giorni nell&#39;albergo di un villaggio: mentre non penetra in un museo, &egrave; attirato da una fiera campestre: mentre non sa estasiarsi dove tutti si estasiano, ha un grido di ammirazione per qualche cosa che non attira nessuno. Questo viaggiatore silenzioso, capriccioso, ostinato, preso dalla sua singolare ricerca, &egrave; colui che vuol vedere palpitar l&rsquo;anima dei paesi che attraversa&raquo;. &Egrave; un viaggio in cui la scrittrice accompagna il lettore ad esplorare il fascino dell&rsquo;Egitto e a respirare la spiritualit&agrave; della Palestina, tra l&#39;esperienza profana tipica del turista e quella mistico-rivelativa propria del pellegrino che cerca l&rsquo;incontro con l&rsquo;anima del paese e della popolazione locale. La solenne curiosit&agrave; che muove e accompagna i passi della Serao &egrave; il desiderio di scoprire e cogliere fino in fondo &laquo;l&rsquo;anima di quella Terra Santa, che ha visto Iddio, e ne ha udito la voce&raquo;.&nbsp; &nbsp; &nbsp; &nbsp;<br /><br /><b>Matilde Serao</b> (1856-1927) &egrave; stata una giornalista, scrittrice e attivista per i diritti delle donne italiana. &Egrave; nata a <b>Patrasso</b>, in Grecia, da una famiglia napoletana, e ha trascorso gran parte della sua vita a <b>Napoli</b>, in Italia.&nbsp;Serao &egrave; stata la prima donna a diventare membro della <b>Societ&agrave; Italiana degli Autori ed Editori</b>, e ha fatto la storia come la prima donna italiana a dirigere un quotidiano, &quot;<b>Il Mattino</b>&quot;. Ha anche fondato e diretto diverse altre pubblicazioni, tra cui &quot;<b>Il Corriere di Roma</b>&quot; e &quot;<b>Il Giorno</b>&quot;.<br /><br />Introduzione a cura di Roberto Marinaccio<br /><b>Roberto Marinaccio</b> (Gaeta, 1982) &egrave; dottorando in missiologia presso la Pontificia Universit&agrave; Urbaniana. Si occupa di studi religiosi, teologia delle religioni e del rapporto tra il cristianesimo, le culture e le religioni locali. Dal 2011 al 2013 ha vissuto a Taiwan dove ha svolto attivit&agrave; di studio presso l&rsquo;Universit&agrave; Cattolica Fu Jen di Taipei e ricerche sul campo interessandosi delle religioni cinesi.