<b>Racconti di donne, protagoniste ed eroine</b><br />All&#39;uscita dei racconti, la critica del tempo si espresse in questo modo: &quot;tre classici racconti, di quelli che vi prendono e commuovono alla prima lettura, e poi reggono, e anzi crescono a un secondo esame, quando ne indagate il movimento proprio dell&#39;arte&quot;. Ci&ograve; che accomuna i tre racconti proposti &egrave; innanzitutto la dimensione &quot;corale&quot;, ossia la presenza del &#39;vissuto&#39; proprio di quella gente del popolo o di estrazione piccolo-borghese, che l&#39;autrice attinge dalla vita reale similmente ai naturalisti e ai veristi. Da essa, a emergere sono le storie individuali, delineate con effetti differenti: quella &quot;quasi umoristica&quot; di Checchina, quella &quot;patetica&quot; di Terno secco e infine la vicenda &quot;tragica&quot; di O Giovannino o la morte. Protagoniste sono le donne, eroine a modo loro, in contrapposizione agli uomini, meno virtuosi per gli istinti maschili con cui la Serao li caratterizza. I racconti affascinano, ancora oggi, per la psicologia che ne determina il destino, non esente dall&#39;influsso del contesto sociale di cui quei personaggi sono parte. Storie di donne, virtuose o vinte lo diranno i lettori. <b>L&#39;autrice:</b> Prima donna italiana ad aver fondato e diretto un quotidiano, Il Mattino, Matilde Serao ebbe nel giornalismo il faro ispiratore della sua produzione letteraria. E&#39; proprio dal giornalismo che Matilde impara a tratteggiare le storie che saranno inserite nei suoi racconti e romanzi. Racconta storie &quot;vere&quot;, parla di donne e di come esse siano inserite nella vita sociale del tempo. Il periodo &egrave; quello verista e Matilde non &egrave; indifferente alle sollecitazioni che arrivano dal naturalismo francese. Matilde fu scrittrice infaticabile, non rinunci&ograve; mai alla scrittura e proprio mentre stava scrivendo l&#39;ultimo articolo, la colse un infarto, a Napoli, il 25 luglio 1927.