<i>Un ex poliziotto condannato a vivere con un proiettile in testa, ma che grazie a quella ferita ha guadagnato le capacit&agrave; di un mentalista. Un omicidio difficile da risolvere, in una Milano di periferia che annaspa tra passato e presente. Un giallo che si tinge di nero, scavando nei problemi di una citt&agrave; pronta a esplodere: un&rsquo;indagine a met&agrave; tra Conan Doyle e Maurizio De Giovanni, con un pizzico di Gaber e di buon senso. </i><br />A Milano, nelle case popolari di via Bruzzesi, nel quartiere Giambellino, viene ritrovato il cadavere di un pensionato, Aurelio Corona. Il commissario capo incaricato dell&rsquo;indagine, Antonio Tasca, anche a causa della diffidenza di chi abita in quei casermoni, fa fatica a raccogliere indizi. Si rivolge quindi a un suo ex sottoposto, Michele Russolani detto il Russo, che oggi gestisce un bar poco distante da dove &egrave; avvenuto il delitto. Michele &egrave; stato congedato dalla polizia per colpa di una ferita che, anni prima, lo ha quasi ucciso e che gli ha lasciato un brutto ricordo: una pallottola nel cervello, in una zona dove non &egrave; operabile e che, se si spostasse anche di pochi millimetri, potrebbe ucciderlo all&rsquo;istante. Ma quello non &egrave; l&rsquo;unico regalo che ha ricevuto: nell&rsquo;agguato il Russo ha perso la moglie e da allora sua figlia non gli rivolge pi&ugrave; la parola. E non &egrave; tutto. Michele &egrave; restio ad aiutare il suo ex capo, perch&eacute; ha molti segreti da nascondere e un carico di rabbia e rancore che lo tormenta. Ma &egrave; anche un uomo che crede ancora nella giustizia e nella verit&agrave;.