<b>&ldquo;Martino Rebowsky &egrave; probabilmente uno dei personaggi pi&ugrave; sconclusionati e irriverenti con cui ti pu&ograve; capitare di bere una vodka al bancone di un bar dei vicoli di Genova.&rdquo; (Lorenzo Licalzi)</b><br /><b>&ldquo;Questo romanzo &egrave; come un incontro fra De Andr&eacute;, Bukowski e il tenente Colombo al bancone di un bar. &Egrave; l&rsquo;ironica, disincantata ed imprevedibile ebbrezza della vita.&rdquo;</b><br /><b>(Claudio Cabona, Il Secolo XIX)</b><br /><br />Vi &egrave; mai capitato di svegliarvi da soli, all&rsquo;improvviso, nella camera di uno squallidissimo albergo ad ore , alle dieci del mattino, vestiti da prete, con la testa che vi esplode, una bottiglia di gin vuota per terra, segni evidenti di sniffate di cocaina sul comodino, un film porno in pausa nello schermo della piccola tv, alcuni preservativi aperti e non avere la minima idea del perch&eacute; siate finiti l&igrave;?<br />Ecco, a Martino Rebowsky (trombettista grasso, pigro, sfacciato, irritante, ubriacone e misogino) s&igrave;. Toccher&agrave; quindi a lui ricostruire, pezzo per pezzo, quella incredibile nottata di cui non ha il minimo ricordo; solo cos&igrave; potr&agrave; riuscire a scoprire che fine ha fatto Camilla, la ragazza che era con lui e della quale nessuno ha pi&ugrave; tracce da dopo quella sera. un grasso segugio, Rebowsky - aiutato dalla sua amica Maril&ugrave;, metropolitana eroina naif &ndash; si mette sulla pista che lo porter&agrave; a ricomporre quel surreale puzzle di cui si trova involontariamente tassello. Ed &egrave; cos&igrave; che tra musicisti paranoici, scorbutici gestori di locali notturni, ballerine di lap dance, preti dalla dubbia moralit&agrave;, pusher marocchini, prostitute sudamericane, ricche signore annoiate della Genova &ldquo;bene&rdquo;, artisti dal dubbio talento, &ldquo;incensiste&rdquo; senza arte n&eacute; parte, ubriaconi corrotti e poeti sgangherati, Martino arriver&agrave; a sbrogliare un&rsquo;intricata matassa di equivoci e fatti strani, fino a quando un cadavere si intrometter&agrave; all&rsquo;improvviso nell&rsquo;indagine, cambiando tutte le carte in tavola.<br /><br /><b>Matteo Monforte </b>nasce a Genova nel 1976. Nella vita scrive per la tv e per il teatro. Ha collaborato per dieci anni come autore con Zelig e scritto testi per alcuni tra i pi&ugrave; importanti comici del panorama italiano (Maurizio Lastrico, Antonio Ornano, Beppe Braida, Teresa Mannino, i Turbolenti, Enzo Paci, Baz). Ha pubblicato treromanzi: <i>Come siamo caduti in basso, Oscar</i> (Chinaski edizioni), <i>La Genova male </i>(Chinaski edizioni)<i>, Prendo la sciarpa e arrivo da te</i> (Grandi e associati)<br />Instagram <i>@mattemonfo</i>