Questo “Quei silenzi pieni di parole”, romanzo corto o racconto lungo firmato da Maurizio Costacurta, segue, a qualche anno di di-stanza, la sua ponderosa opera prima, “Non la vedevo da un sacco di tempo”, che fu anche un esordio fulminante nel mondo della letteratura. Diciamo, usando un linguaggio televisivo moderno, che si tratta di uno “spin-off” di quell’opera. Vi si narrano alcune gesta, alcune “tranche de vie” dell’alter ego dell’autore: l’architetto Graziano Farni. Il libro si compone di tredici capitoli, tutti ugualmente interessanti -nessuno di essi costituisce un riempitivo- ma tra di essi spiccano in particolare tre, tutti dedicati interamente a tratteggiare i profili di tre donne diverse, delle quali, non a caso, portano il nome proprio. Forse si tratta delle donne più importanti della sua vita, se si eccettua, ovviamente, la madre. Le tre donne si chiamano, in ordine di apparizione: Annarita, Francesca, Eleonora. Si tratta di tre tipi di donna certamente diversi, incontrate in periodi distinti e lontani della sua vita e che hanno nella sua vita anche un peso specifico diverso, sia dal punto di vista umano che da quello sentimentale.