E’ tutta colpa del Pinzimonio, verrebbe da dire, di quel condimento a base di olio pepe e sale in cui si intingono verdure crude, saporito e piccante al punto giusto. Questi ingredienti si ritrovano tutti in questa storia leggera, scritta con un linguaggio immediato e semplice, una prosa sciolta e realistica, senza mediazioni o artifici. Il romanzo si snocciola curioso, come un viaggiatore, talvolta ingenuo ed altre volte esperto, raccontando più i sapori e i colori dei luoghi e dei paesaggi toscani, che i profili e le storie dei suoi personaggi, anche se non mancheranno sorprese.
Tutto nasce dalle favolose spiagge della Versilia anni sessanta, quelle che si popolarono dei villeggianti della domenica, che con vespe, lambrette e seicento colorarono il nostro indimenticabile boom economico. Il racconto però trova il suo sviluppo nelle vacanze più lunghe del nuovo millennio e nelle spiagge di San Vincenzo e i Parchi della Maremma. Racconta con garbo e conoscenza diffusa, condendo le pagine dei luoghi, gli accadimenti dei personaggi delle due famiglie piccolo borghesi, i Brugi ed i Carloni, che vivono e lavorano negli interni della bella provincia toscana. Armonizza ed arricchisce le loro storie semplici, comuni, con la magica e saporita alchimia del Pinzimonio e così affiorano impalpabili intrighi e piccanti sviluppi. Una storia come tante, di quelle effimere, che nascono “sotto l’ombrellone” e che potrebbe essere destinata a spengersi a fine vacanza, magari per riaccendersi l’anno dopo. Storie e amicizie che si godono e consumano tutte nel breve periodo della vacanza estiva. Saranno invece gli intrecci professionali dell’architetto Brugi e la sua amicizia con la stuzzicante nonna Elvira, che permetteranno al racconto di sconfinare. L’amicizia con la famiglia di Giovanni Carloni si allarga e viaggia per la Toscana, oltre l’estate. Si aprono così storie e stagioni nuove e divertenti, cariche di ricordi e sottili impudicizie ….