Molti di noi inorridiscono al solo pensiero che a tavola ci possano servire carne di cane o di gatto. Il sistema di credenze alla base delle nostre abitudini alimentari si fonda infatti su un paradosso: reagiamo ai diversi tipi di carne perch&eacute; percepiamo diversamente gli animali da cui essa deriva. In modo inconsapevole abbiamo aderito al carnismo, l&rsquo;ideologia violenta che ci permette di mangiare la carne solo &laquo;perch&eacute; le cose stanno cos&igrave;&raquo;.<br />Melanie Joy analizza le motivazioni psicologiche e culturali di questa &laquo;dittatura della consuetudine&raquo; e della sua pervasivit&agrave;; di come, attraverso la rimozione, la negazione e l&rsquo;occultamento dell&rsquo;eccidio di miliardi di animali, il sistema in cui siamo immersi mantiene obnubilate le coscienze, fino a persuaderci che mangiare carne pi&ugrave; volte al giorno sia naturale, normale e quindi necessario.<br />Intervistando i vari protagonisti dell&rsquo;industria della carne, esaminando le cifre dei suoi profitti e dei suoi disastri ambientali, mette in luce gli effetti collaterali sulle &laquo;altre&raquo; vittime: chi lavora negli allevamenti intensivi e nell&rsquo;inferno dei mattatoi industriali di ogni latitudine; i consumatori sempre pi&ugrave; esposti ai rischi di contaminazioni e insalubrit&agrave;; l&rsquo;ambiente, e il nostro futuro sul pianeta.<br /><br />Con un&rsquo;introduzione di&nbsp;<b>Yuval Noah Harari</b>.