<br />Nella nostra societ&agrave;, caratterizzata da rapidissime trasformazioni, tutte le dimensioni esistenziali sono state rivoluzionate da Internet e dai dispositivi digitali, in particolare lo <b>smartphone</b>. Da qualche anno quest&rsquo;ultimo ha assunto un nuovo ruolo: &egrave; diventato<b> giocattolo e scaccia-noia per i bambini</b>. E noi adulti abbiamo lasciato che ci&ograve; accadesse senza darvi peso. Anzi, l&rsquo;oggetto miracoloso che calma un capriccio o un&rsquo;esplosione di rabbia, quasi ci fa comodo.<br />Lo smartphone nelle loro mani &egrave; come una piccola divinit&agrave;, capace di risolvere ogni conflitto e di reprimere emozioni disturbanti. E in questo modo i piccoli si isolano in un <b>mondo virtuale</b> allontanandosi gradualmente dal contesto reale, dagli altri, ma soprattutto da se stessi e dalle proprie emozioni che non impareranno a riconoscere n&eacute; a definire. Numerosi studi scientifici dimostrano che<b> l&rsquo;uso precoce dei media digitali pu&ograve; compromettere fortemente abilit&agrave; cognitive e sociali</b>, capacit&agrave; di attenzione e di comunicazione, fino a giungere, nei casi estremi, a disagi e seri disturbi della personalit&agrave;.<br />Quali scenari futuri dobbiamo aspettarci?<br />&Egrave; pi&ugrave; che mai necessaria ormai una <b>presa di coscienza</b> da parte di tutti noi adulti affinch&eacute; sia restituita all&rsquo;infanzia la sua dimensione pi&ugrave; autentica. Occorre costruire con i nostri bambini relazioni autentiche fatte di sguardi, di condivisione, di calore umano, di ascolto, di racconti, di &ldquo;dolce far niente&rdquo;.<br />Senza che uno schermo si frapponga continuamente tra noi e loro.<br /><br /><br /><br />&nbsp;