Un gommone in mezzo al mare in tempesta, tante persone ammassate ed in alto una scritta: &ldquo;Grazie Dio!&rdquo;. Qualunque sia il Dio ringraziato dal giovane sopravvissuto, il suo disegno testimonia un profondo attaccamento alla vita, alla gioia, al desiderio di futuro. Michela conosce bene i sentimenti che si aggrovigliano nelle vite di cuori disperati, costretti a lasciare affetti, patria, identit&agrave;. Li chiamano <i>migranti</i> e nel mondo rappresentano un numero in costante crescita, in modo direttamente proporzionale a guerre, carestie, distruzione, disuguaglianze economiche e sociali. Il suo lavoro &egrave; stato questo, per numerosi anni: <i>Intervistare, Intervenire, Integrare</i> nella legalit&agrave;, ma soprattutto <i>Comprendere</i>. Quante volte &egrave; entrata nelle vite degli altri, quante volte ha dovuto conciliare razionalit&agrave; e compassione?! Il &ldquo;Mondo Immigrazione&rdquo; l&rsquo;ha travolta quasi per caso, ma in fondo era tracciato nel suo dna da sempre. La biografia di Michela &egrave; solo lo scheletro di una trama pi&ugrave; articolata e ricca, in cui si intrecciano memorie ritrovate di luoghi lontani, quasi esotici; le vite di uomini, donne e bambini che esistono e resistono all&rsquo;orrore. <i>Che differenza c&rsquo;&egrave; fra rifugiato e richiedente asilo? Cosa significa ricollocamento? Quali leggi regolano questa realt&agrave; cos&igrave; complessa?</i> Le risposte a queste domande ci riguardano in prima persona, perch&eacute; descrivono la societ&agrave; in cui viviamo, che si trasforma sempre pi&ugrave; velocemente. Siamo nati dal lato &ldquo;giusto&rdquo; del globo: abbiamo il dovere morale di pareggiare i conti con il destino ricevuto. Attraverso queste pagine Michela prova a raccontarci, con determinazione e ironia, quanto sia importante <i>Restare Umani</i>. Non esistono verit&agrave; assolute, ma ogni testimonianza ricostruita e fotografia scattata sottolineano la medesima considerazione: l&rsquo;unica risorsa possibile &egrave; la <i>Solidariet&agrave;</i>. Tutti siamo chiamati a collaborare, ciascuno come pu&ograve;.<br /><br /><b>Michela Signorini</b> &egrave; nata a Parigi nel 1954, dove ha vissuto parte della sua infanzia. Rientrata a Roma, si &egrave; laureata in giurisprudenza. Dopo un breve periodo all&rsquo;Alitalia, ha iniziato la sua carriera presso il Ministero dell&rsquo;Interno, come funzionario prefettizio fino al 2019, rivestendo incarichi diversificati in Polizia e nel settore dell&rsquo;Immigrazione.<br />&nbsp;