C&rsquo;&egrave; il tempo nel suo svolgersi e ripetersi, e c&rsquo;&egrave; il cinema, che si lascia aprire come un vaso di Pandora per farci guardare nel nostro ieri. C&rsquo;&egrave; la vita, il ritmo naturale, e c&rsquo;&egrave; il cinema: un&rsquo;altra vita che rimane segreta fintanto che &egrave; ancora da vedere, colma di ogni cosa, dall&rsquo;orrore fino all&rsquo;amore. Mondi divisi che si forzano continuamente l&rsquo;uno verso l&rsquo;altro, oltrepassando la propria soglia e tornando indietro dopo aver rubato qualcosa.<br />Nel mezzo e sul confine nasce questo libro, che si incammina sulla strada dell&rsquo;estetica e della fenomenologia del cinema scandagliandone il legame con il tema dell&rsquo;Addio, &ldquo;luogo in cui l&rsquo;immagine si deposita nella sua contemporaneit&agrave; assoluta&rdquo;.<br />Da&nbsp;<i>Drive</i>&nbsp;a&nbsp;<i>8 &frac12;</i>&nbsp;l&rsquo;autore percorre le pieghe della settima arte attraversando le sue fughe, le sue angosce, le sue ambiguit&agrave;. Perch&eacute; il cinema &egrave; qualcosa che &ldquo;non finisce mai continuando a finire&rdquo; e dal cuore della propria solitudine &ldquo;getta la maschera del tempo per indossare quella del destino&rdquo;.