Barbie principessa, Barbie sposa, Barbie ballerina, Barbie a cavallo. Ma anche Barbie dottoressa, Barbie imprenditrice, Barbie disabile, Barbie <i>curvy</i>. La storia della bambola pi&ugrave; venduta al mondo, che maggiormente ha cambiato il modo di giocare delle bambine moderne, ha seguito, e certe volte anticipato, le trasformazioni che quelle future donne avrebbero sperimentato nella societ&agrave; a partire dalla sua prima apparizione, il 9 marzo 1959. Simbolo, allora, della femminilit&agrave; realizzata, ma anche del sogno e del consumismo americano. Per la prima volta, una donna &ndash; seppur di plastica &ndash; possedeva una casa, un&rsquo;automobile, una carta di credito, un lavoro. Con il tempo, per&ograve;, la sua immagine di ragazza emancipata si &egrave; trasformata nel simbolo di donna frivola, superficiale e troppo attaccata ai beni materiali. La sua perfezione assoluta aveva stancato. Oggi, c&rsquo;&egrave; chi la ritiene icona del femminismo, e chi la vede subordinata a una societ&agrave; ancora patriarcale. Prova del fatto che questa &ldquo;ragazza di plastica&rdquo;, tra influenze trasversali, blockbuster planetari e studi a lei dedicati, abbia ancora molto da dire. E non solo alle bambine.