<i>&laquo;Dovrebbero inventare un altro termine. No, anzi, sa che c&rsquo;&egrave;? Non dovrebbero inventare proprio niente. &ldquo;Persona&rdquo; va pi&ugrave; che bene, vale per tutti e copre tutte le possibilit&agrave;&raquo;.</i><br /><br />&Egrave; il 1894 quando Dharya Kayal, 44 anni, ex soldato a cavallo nell&rsquo;esercito di Sua Maest&agrave;, indiano naturalizzato inglese, omosessuale quando ancora il termine comunemente accettato era &ldquo;invertito&rdquo;, BFF di Lord Northdall, uomo dalle molte virt&ugrave;, dal fascino invidiabile e dagli infiniti turbanti, parte per New York alla ricerca di una persona. Un singolo individuo in una citt&agrave; di tre milioni di abitanti &ndash; tutti pazzi, a giudizio di Kayal.<br />La sua ricerca procede in un crescendo di confusione ed erotismo.<br />Tra ereditiere dissolute decise a fare di lui il proprio trofeo, poliziotti violenti (&amp; attraenti), un intero quartiere del vizio in cui scavare, prostitute, mogli abbandonate, aristocratici progressisti, signore caritatevoli fieramente omofobe, combattimenti di topi, travestiti, gang di irlandesi e un&rsquo;intera societ&agrave; non proprio entusiasta delle persone di pelle scura, Kayal pu&ograve; contare solo su un aiuto: un valletto che non si &egrave; mai allontanato dal Norfolk.<br />E, insomma, un budget illimitato.<br />Dovr&agrave; bastare.<br /><br /><b>Unfit &egrave; una serie sulle disavventure di alcune persone rispettabili, che alla vita non chiederebbero altro che pace, tranquillit&agrave; e le sacrosante gioie del patriarcato, vessate dall&rsquo;esistenza stessa di individui uguali a loro sotto tutti gli aspetti e che non gli hanno mai fatto nulla di male, ambientata in un tempo migliore in cui gli uomini erano veri uomini e gli altri finivano ai lavori forzati.</b>