Roma gennaio 1869: Giambattista Bugatti detta le sue memorie allo scrittore Ernesto Mezzabotta. Roma, inverno 1859. La scomparsa di un neonato, figlio di un ufficiale francese, fa temere un nuovo &ldquo;caso Mortara&rdquo;. Il bambino, infatti, nato ebreo, &egrave; stato sottoposto a un &ldquo;battesimo forzato&rdquo; dalla sua balia. Rapito, dunque, dai gendarmi pontifici e condotto nella casa dei catecumeni perch&eacute; venga allevato nella fede cristiana? Siamo nel momento pi&ugrave; delicato in cui si sta decidendo l&rsquo;alleanza franco-piemontese contro l&rsquo;Austria, che c&rsquo;entri, quindi, la &ldquo;longa manus&rdquo; di una delle due potenze, prossime alleate, per screditare lo stato pontificio affinch&eacute; Napoleone III possa schierarsi senza suscitare le ire e lo sdegno dei cattolici europei? Oppure, si tratta, pi&ugrave; semplicemente, della fuga della giovane nutrice proprio per sottrarre il neonato alle &ldquo;grinfie&rdquo; pontificie? Ma quando il bambino e la balia verranno trovati trucidati, omicidi ai quali ne seguiranno altri, a quelle prime ipotesi se ne dovranno aggiungere altre. Gelosia? Oppure si deve dar credito a &ldquo;l&rsquo;accusa del sangue&rdquo;, il mito secondo il quale gli ebrei userebbero il sangue dei bambini cristiani per scopi rituali? O le ragioni di quel &ldquo;furore assassino&rdquo;, risiedono altrove? Anche in questo caso Giambattista Bugatti, Mastro Titta, il famoso boia papalino, e i suoi due amici, Amilcare Laudadio, ispettore di polizia di Borgo, e Giuseppe Marocco d&rsquo;Imola, poeta e tornitore, sono coinvolti per sciogliere il mistero. Il nuovo avvincente romanzo di un autore che sta portando alla ribalta una Roma ottocentesca sconosciuta, buia, sporca, puzzolente e addormentata, ma assolutamente fascinosa, incantevole e seducente.<br /><br /><b>Nicola Verde </b>&egrave; nato a Succivo (CE) il primo marzo 1951, &egrave; sposato e ha un figlio; vive a Roma. Vincitore di alcuni prestigiosi premi dedicati al giallo, alla fantascienza e al fantastico, &egrave; presente in numerosissime antologie (Giallo Mondadori, Hobby &amp; Work, Del Vecchio, Perdisa, Dario Flaccovio, Robin, Fratelli Frilli, Delos ecc.). Ha pubblicato i seguenti romanzi: <i>Sa</i> <i>morte secada, </i>(Dario Flaccovio ed. 2004; Delos Digital 2015; Fratelli Frilli Editori ed. 2020), prefazione di Luigi Bernardi, semifinalista al premio Scerbanenco; <i>Un&rsquo;altra verit&agrave;, </i>(Dario Flaccovio ed. 2007), prefazione di Marcello Fois, vincitore del premio Qualit&agrave; editori indipendenti; <i>Le segrete vie del maestrale, </i>(Hobby &amp; Work 2008), prefazione di Ben Pastor, finalista al Festival Mediterraneo del giallo e del noir. <i>La sconosciuta del lago, </i>(Hobby &amp; Work 2011), liberamente ispirato al caso di Antonietta Longo, la decapitata di Castelgandolfo; Il romanzo &egrave; stato vincitore della sezione romanzi storici al Festival Mediterraneo del giallo e del noir. <i>Verit&agrave;</i> <i>imperfette </i>(Del Vecchio 2014), &ldquo;romanzo noir a pi&ugrave; mani a incastri multipli&rdquo;; <i>Il marchio della</i> <i>bestia </i>(Parallelo45 2017), quarto romanzo della &ldquo;serie sarda&rdquo;; <i>Il vangelo del boia </i>(Newton Compton 2017) gi&agrave; finalista al premio Tedeschi, &egrave; stato semifinalista allo Scerbanenco e finalista al premio Acqui Storia 2018, sezione romanzi storici.