Pittore e frate domenicano, uomo di fede e pennello divino.<br />Nato Guido, vissuto come fra&rsquo; Giovanni da Fiesole, diventato famoso come Beato Angelico. Molti nomi per un uomo solo, venuto con umilt&agrave; da Vicchio, piccolo paese del Mugello fiorentino, e approdato a Firenze nella bottega del frate camaldolese Lorenzo Monaco per &ldquo;dipinger Madonne&rdquo;.<br />In forma di dialogo Nino Giordano e Alfonso Fressola ricostruiscono la vita e le opere di uno dei protagonisti del Rinascimento, artista appartenuto alla &ldquo;generazione di mezzo&rdquo; che segu&igrave; Brunelleschi, Donatello e Masaccio, lavor&ograve; per Cosimo de&rsquo; Medici e prepar&ograve; la strada a Botticelli, Lippi e Leonardo.<br /><br />&ldquo;L&rsquo;Angelico &egrave; angelico, non solo per la sua predilezione a dipingere gli angeli, ma soprattutto per il candore delle sue virt&ugrave; e la capacit&agrave; di tradurre in immagini la teologia di Tommaso d&rsquo;Aquino.&rdquo; Scrive padre Giuseppe M. Damigella nella sua introduzione.<br />Il Beato Angelico... una persona modernissima.