INDICE
INTRODUZIONE
OSSERVAZIONI GEOGRAFICHE
Il nome.
Il confine settentrionale.
La forma interna.
L’asse geografico.
La forma esterna.
Il perno di Costantinopoli.
Costantinopoli e Roma.
INSEGNAMENTI DELLA STORIA
Epoca preromana.
Epoca romana.
Il Danubio e Costantinopoli fatalità di Roma.
La trasmigrazione dei popoli.
L’Impero romano orientale.
Popoli e stati nuovi: Gli Slavi.
Gli Sloveni.
I Croati.
I Serbi.
I Bulgari.
I non slavi. – I Valacchi.
Gli albanesi.
I Greci.
Il primo regno bulgaro.
Gli Ungheri.
Il regno croato.
La Zedda (Montenegro).
Il principato aromeno di Ipati.
Lo Stato valacco-bulgaro degli Assanidi.
Il regno serbo dei Nemagna.
Le Crociate e l’Impero latino.
I Turchi.
I Morlacchi e i Cicci.
La repubblica di Ragusa.
Straripamento e regresso dei Turchi.
Gli eredi della Turchia: Austria e Russia.
La politica inglese.
Il risveglio dei popoli balcanici.
I Serbi, i Croati, gli Sloveni.
I Greci.
I Montenegrini.
I Romeni.
I Bulgari.
Gli Albanesi.
Trasformazione dei Turchi.
I Balcani nella grande politica del secolo 19°.
Le guerre balcaniche.
La guerra mondiale.
LA POLITICA VIVENTE
Le conseguenze della guerra mondiale nei Balcani.
a) Politiche interne.
Vincitori e vinti.
I Romeni.
I Greci.
I Turchi.
I Bulgari.
b) Politiche esterne.
Crollo dell’Austria-Ungheria.
La rivoluzione e la sconfitta russa.
La ritirata e la trasformazione della Turchia.
L’ascesa dell’Italia.
La vittoria dell’Inghilterra.
c) Morali.
L’Islamismo.
L’Ortodossia.
Il cattolicesimo.
Il parlamentarismo.
Il bolscevismo.
Imitazioni fasciste.
Nazionalismo.
La situazione dei Balcani nel primo decennio di pace.
Le differenze fra Sloveni, Croati, Serbi e Bulgari.
Lo scambio delle popolazioni.
Le minoranze nazionali.
Il problema dell’egemonia serba.
Il mosaico balcanico.
a) Lo strato turco.
b) Lo strato bizantino.
c) Lo strato slavo.
d) Lo strato latino.
Le caratteristiche balcaniche generali.
La vendetta.
La democrazia rurale.
La realtà della storia.
L’avvenire dei Balcani.
La missione dell’Italia.
BIBLIOGRAFIA
 
 
Oscar Randi (Zara, 19 giugno 1876 – Roma, 13 dicembre 1949) è stato uno storico italiano, autore di saggi riguardanti soprattutto la Dalmazia e i Balcani.
Nella Dalmazia, per quanto abitata in stragrande maggioranza da popolazioni slave, Randi vedeva un paese nettamente distinto dalla Penisola Balcanica, rivolto costantemente nella sua storia verso l'Italia e dove il peso storico della componente e della cultura italiana era pressoché costante e assoluto. In ciò egli risentiva, come molti suoi contemporanei, soprattutto della mentalità del civile "centro urbano italiano" contrapposto all'incolto "villaggio rurale slavo", il che lo portò a rigettare completamente l'identificazione dei dalmati slavi coi croati e a considerare la storia dei comuni dalmati come storia italiana a tutti gli effetti.
Questo assunto era funzionale al discorso politico riguardante una risistemazione dell'area adriatico-balcanica nella prospettiva di un prossimo dominio e/o influenza prevalente dell'Italia.