Vi sono luoghi, dove la realt&agrave; &egrave; generata dai sogni di coloro che in quel luogo vivono. Reves, Drimmoli, Traumlich, Dulcimer sono alcuni di questi, uniti da una fratellanza che si rinnova due volte l&rsquo;anno, in occasione dell&rsquo;equinozio di primavera e di quello d&rsquo;autunno, con una festa che dura parecchi giorni e che ognuno di essi ospita a turno.<br />&Egrave; durante un equinozio di primavera, a Dulcimer, che ha inizio questa storia. Su un palcoscenico visionario e immaginifico si muovono personaggi mistici: i suonatori di gocce, capaci di rendere liquide e musicali le emozioni; il Narratore, che un&rsquo;antica leggenda vuole destinato a raccontare le vicende di quanto sta per accadere; la scogliluna, sorta di sciamana unita da un profondo legame alla terra; Piotr, un ragazzino che osserva i treni passare <i>perch&eacute; per poter andare qualcuno li deve guardare</i>; e ancora la seminatrice di sogni, gli incantatori di ricordi, i danzatori temporali.<br />Mentre fervono i preparativi per la festa, la seminatrice di sogni ha un oscuro presagio: un&rsquo;ombra si sta addensando intorno, un&rsquo;ombra pesante che minaccia di distruggere la serenit&agrave; di Dulcimer.<br />L&rsquo;autore dipinge una Realt&agrave; del sogno, approdando a un finale, non scontato, in cui ribadisce, appunto, l&rsquo;importanza che ha il sognare, anche, e soprattutto, in un mondo che sembra avere smarrito la capacit&agrave; di farlo. Anzi, &egrave; proprio in un mondo del genere che il Sogno pu&ograve; evolversi, sino a trasformarsi nel pi&ugrave; potente strumento che abbiamo per ridefinire la realt&agrave;.