&laquo;&thinsp;Se Arlt &egrave; lo scantinato della casa della letteratura argentina, e Soriano &egrave; il vaso da fiori nella stanza degli ospiti, Lamborghini &egrave; una scatoletta sullo scaffale gi&ugrave; in cantina. Una scatola di cartone, piccola, coperta di polvere. Ebbene, se uno apre la scatola, dentro ci trova l&rsquo;inferno&thinsp;&raquo; <br />Roberto Bola&ntilde;o<br /><br />Quattro prose, due edite e due postume, fanno di la pianura degli scherzi (metafora dell&rsquo;Argentina) la prima opera in prosa che appare in Italia. Il mondo allucinato di questo genio crudele che intese distruggere la letteratura e divenne oggetto di un autentico culto letterario.<br /><br />&laquo;&thinsp;Segreto, ma non ignorato (nessuno pot&eacute; farne a meno), l&rsquo;autore conobbe la gloria senza aver goduto del minimo barlume di fama. Fin dall&rsquo;inizio, fu letto come un maestro&thinsp;&raquo; .<br />C&eacute;sar Aira<br />Per la prima volta in Italia la prosa sporca, violenta, barocca e inattuale di uno degli ultimi grandi maestri della letteratura argentina, Osvaldo Lamborghini.&nbsp;Il fiordo,&nbsp;La causa giusta,&nbsp;Sebregondi retrocede&nbsp;e&nbsp;Le figlie di Hegel: attraverso quattro racconti (due editi e due postumi), La pianura degli scherzi (metafora dell&rsquo;Argentina) presenta per la prima volta al lettore italiano il mondo allucinato di questo genio crudele che intese distruggere la letteratura e divenne oggetto di un autentico culto letterario, che illustr&ograve; la politica del suo paese e i rapporti umani con l&rsquo;esibilizione di oscenit&agrave;, violenza, poesia e una profondissima visione letteraria. Scomodo, amato e odiato con uguale trasporto, contrabbandato, riabilitato, sempre e comunque letto come un classico.