Il volume si propone di indagare il quadro normativo e giurisprudenziale vigente in materia di commercio elettronico e protezione del consumatore digitale con lo scopo di verificarne le tendenze evolutive e, soprattutto, la tenuta in termini di efficacia del sistema di tutele. L’avvento di nuove tipologie di manifestazione dell’autonomia privata, favorite dall’applicazione intensiva delle tecniche di digitalizzazione e comunicazione elettronica configura un quadro eterogeneo di ipotesi di sostanziale squilibrio di potere contrattuale: si pensi ai c.d. contratti algoritmici o, ancora, a quelle peculiari tipologie di negozio in cui a fronte della fruizione di un servizio web l’utente è tenuto a fornire i propri dati personali, questi ultimi intesi quali vere e proprie controprestazioni. L’analisi della peculiare figura del c.d. contratto di social network o, ancora, l’emersione della figura ibrida del c.d. prosumer ha evidenziato il diverso approccio regolatorio nelle esperienze di civil law e di common law prese in esame. Se, da una parte, nell’ordinamento statunitense il sindacato di legittimità del contratto rappresenta principalmente uno strumento di tutela in via successiva del consumatore nell’ambito della garanzia della freedom of contract digitale, dall’altra il sistema eurounitario appresta limiti eteronomi all’autonomia privata di carattere preventivo e successivo, che sul piano operazionale si pongono sovente su un piano di sussidiarietà o reciproco coordinamento, coinvolgendo le diverse discipline settoriali poste a tutela dell’utente-consumatore-interessato.