Una favola poetica,
scritta con particolare passione,
scelta artistica dei termini e delle figure allegoriche.
Prende in causa un argomento che interessa noi tutti,
illustrato con le parole
e descritto in modo velato e non esplicito,
mantenendo fedele l'appartenenza al genere delle favole.
L'autrice nella sua narrazione compie un percorso
oltrepassando le regole morali e gli insegnamenti ricevuti,
che dominano la sua ragione,
impedendole una resa totale al piacere della scoperta
di un luogo per lei ancora sconosciuto.
Un bosco nel quale trova il coraggio d'addentrarsi
dove s'arrende e si abbandona all'esplorazione,
alla ricerca di un cibo che nutra anche il corpo
e non più solo l'anima.
Questa esperienza l'aiuta a comprendere
cosa sia rimanere confinata in quella stanza,
spettatrice del bosco ma mai partecipe,
e cosa significhi incontrare quel lupo e viverlo.
Nè l'una nè l'altra la porteranno ad una condizione di libertà:
sarà proprio il mettersi in ascolto,
il lasciarsi prendere da quella scelta
che le mostrerà da cosa stava fuggendo,
riscattandola dalla paura ...
una paura insensata.
André Osborne, scrittore