Adolf Hitler: il male radicale per antonomasia, si dir&agrave;. D&rsquo;accordo. Eppure, se<br />(e poich&eacute;) non basta essere d&rsquo;ac-cordo, ovvero intendersi con gli &laquo;altri&raquo; sul<br />piano del cuore, [&hellip;] cosa buona e giusta &egrave; che [&hellip;] si ragioni, apertis verbis,<br />con il pi&ugrave; &ldquo;dis-ominato&rdquo; pathos della distanza. Ecco perch&eacute;, a dispetto di<br />ogni immediata protesta di quel &laquo;mortale&raquo; che ciascuno di noi crede di<br />essere [&hellip;], l&rsquo;unica voce che qui avr&agrave; diritto di parola sar&agrave; soltanto - si fa<br />per dire - quella dell&rsquo;Innegabile, quella del Non-Mitico. [&hellip;] Nel groviglio<br />pleromatico della Necessit&agrave; del divenire, si tratter&agrave; di vedere, allora, in<br />che senso il Ren&eacute; Gu&eacute;non anulare, marciando con le &laquo;divisioni blindate&raquo;<br />della propria &ldquo;scandalosa&rdquo; controparte visionaria (l&rsquo;Hitlerismo Esoterico<br />di Savitri Devi), riesca a prendersi un&rsquo;insperata rivincita sul Divin Marquis<br />- per testimoniare, infine, come l&rsquo;intero bateau ivre neo-coalescente,<br />trascinato dallo sconcertante contenuto dell&rsquo;Eterno Ritorno Invertito [&hellip;],<br />sembri avere un&rsquo;unica, salvifica rada d&rsquo;approdo: la riduzione di Hitler e<br />Sade a pura forma della psichicit&agrave; contrastiva - di ci&ograve; che, gi&agrave; da sempre,<br />pura forma &egrave;. In realt&agrave;, l&rsquo;ultima parola spetter&agrave; di diritto alla Necessit&agrave;<br />dell&rsquo;anti-divenire, oltrepassamento definitivo del primato metafisico della<br />violenza - anche di quella non nichilistica.