&laquo;Non &egrave; sempre stato piuttosto l&rsquo;isolamento dall&rsquo;umanit&agrave; un contrassegno tipico dell&rsquo;esistenza tedesca? La Germania non &egrave; ancor oggi un enorme territorio di province che si voltano reciprocamente le spalle? Forse s&igrave;. Ma &egrave; indubbio che, come non esiste un provincialismo puro e semplice, cos&igrave; non esiste una coscienza del tutto illuminata. Essere uomo significa probabilmente orientarsi nel non-pi&ugrave; dell&rsquo;uno e nel non-ancora dell&rsquo;altro. Vivere dentro l&rsquo;umanit&agrave; &egrave; un compito che per i tedeschi dev&rsquo;essere ancora portato a compimento, soprattutto perch&eacute;, finora, non l&rsquo;hanno capito.&raquo;<br />Th. Adorno<br /><br />&laquo;&Egrave; sempre cos&igrave;: i&nbsp;testi ormai passati, trascorsi, cambiano. Oggi, formulerei forse in altro modo, scriverei forse diversamente, ma in linea generale condivido ancora le opinioni trattate nel testo. Ancor oggi opterei per l&rsquo;idea che solo delle identit&agrave; danneggiate (delle non-identit&agrave;) sono delle identit&agrave;.&raquo;<br />P. Trawny<br /><br />Cos&rsquo;&egrave; tedesco? &Egrave; la domanda in cui si &egrave; smarrita la Germania moderna fino all&rsquo;abisso di Auschwitz, che &egrave; decomposizione dell&#39;umanit&agrave;, fine inenarrabile &ndash;&nbsp;a lungo preparata &ndash;&nbsp;che n&eacute; la poesia, n&eacute; la musica n&eacute; la cultura hanno saputo evitare. Theodor Adorno, dall&rsquo;esilio (metafora del lasciarsi alle spalle, dell&rsquo;interruzione, della separazione, della fuga e della ricerca di nuove radici), tesse la possibile risposta: tornando, discernendo criticamente, uscendo da s&eacute; per andare verso l&#39;altro, riaprendosi all&rsquo;esperienza. E opponendosi a ogni populismo.