L&rsquo;autore di questo libro, Pier Luigi Fettolini, di professione avvocato, ha da darci una notizia cattiva e una buona. Quella cattiva &egrave; che siamo nel bel mezzo di una violenta tempesta e la nostra fragile e malridotta scialuppa rischia di esserne travolta&hellip; L&rsquo;altra notizia &egrave; che siamo giunti al Tempo dell&rsquo;Apocalisse. S&igrave;, avete capito bene: questa &egrave; la notizia buona. Come infatti si rammenta nella prefazione: apocalisse non &egrave; sinonimo di catastrofe, anche se le catastrofi sono spesso necessarie a ogni autentica palingenesi; essa &egrave; innanzitutto apok&agrave;lypsis, cio&egrave; &ldquo;rivelazione&rdquo;, rimozione di un velo.<br />E dunque, il pericolo della tempesta (tempesta della storia e dell&rsquo;umanit&agrave;) diventa occasione &lsquo;iniziatica&rsquo; per aprire i nostri occhi all&rsquo;essenza autentica delle cose. E come? Ce lo suggerisce l&rsquo;autore, tenendo fermo il timone dell&rsquo;imbarcazione attraverso tuoni, marosi e rovesci d&rsquo;acqua. Occorre usare quelle armi formidabili che la Natura ha messo fin dal principio nelle mani dell&rsquo;Uomo: la riflessione filosofica, indispensabile per una personale chiave di lettura della realt&agrave;, accompagnata dal fragore di una risata che soverchi quello del fortunale&hellip; E aggiungiamoci - perch&eacute; no? &ndash; anche il provvedimento di un tribunale che rischiari momentaneamente il cielo, per confermare che esiste un Giudice a Berlino, persino in Italia.<br /><br /><br />Chi guarda la realt&agrave; di oggi con occhi apocalittici, cio&egrave; liberati dal velo, ha ben chiaro ormai che i quattro Cavalieri [&hellip;] galoppano sotto lo stesso vessillo, quello di un nichilismo antiumano le cui vittime privilegiate sono le pi&ugrave; formidabili armi di elevazione spirituale a nostra disposizione: il Bello e la Filosofia. Ma che cos&rsquo;&egrave; l&rsquo;Umanesimo se non la vocazione a difendere l&rsquo;Uomo e tutto ci&ograve; che pu&ograve; nobilitarlo? E chi pu&ograve; a buon diritto definirsi &ldquo;umanista&rdquo; se non chi di tale compito si sente investito, senza farne esibizione di s&eacute;, per ottenerne magari vantaggi di carriera o l&rsquo;accesso a prestigiosi salotti?<br /><br />Questa partita cruciale, Fettolini ha scelto di giocarsela attraverso il suo canale Telegram, di cui questo scritto chimerico riassume quasi due anni di vita: figlio dei suoi tempi, e padre forse di quelli che verranno, esso &egrave; la scommessa di un possibile umanesimo moderno, un umanesimo davvero &ldquo;pop&rdquo;, capace cio&egrave; di arrivare, se non a tutti, almeno a molti.