In questi saggi, Piero Pagliani usa la musica per esplorare le varie dimensioni della crisi sistemica, in particolare quella esistenziale e quella ideale.&nbsp;<br />Viene descritto come l&rsquo;opera di Wagner, specialmente il Ring (l&rsquo;Anello dei Nibelunghi) permetta un&rsquo;analisi sorprendente sulle origini della crisi sistemica, delle ideologie e delle teorie in gioco. Il mito come mezzo di comprensione della Civilt&agrave; e delle sue contraddizioni. Dal Valhalla di Wagner e lo Schein del mercato descritto da Marx, all&#39;Overlook Hotel e lo &ldquo;Shining&rdquo; di Kubrick, dalla discesa nel regno dei Nibelunghi a quella nell&rsquo;inferno della produzione descritta nel Capitale, dalla coscienza infelice borghese alla presa del Palazzo d&rsquo;Inverno, dalla tragedia di Tristano e Isotta alle false soluzioni nichilistiche. Le nostre scelte.&nbsp;<br />Analizzando la Boh&egrave;me di Puccini, scavando nelle caratteristiche storiche, sociali e di genere di Mim&igrave;, del suo amante Rodolfo e dei suoi amici della&nbsp;boh&egrave;me, il secondo saggio ripercorre le speranze e le illusioni legate alla critica artistica al capitalismo, passando dal Secondo Impero, alla Comune di Parigi, la Rivoluzione d&rsquo;ottobre, il primo Novecento, la ricostruzione del secondo dopoguerra per giungere infine, con l&rsquo;aiuto di Pier Paolo Pasolini, al Sessantotto e ai giorni nostri.&nbsp;<br />L&rsquo;ultimo saggio introduce un&rsquo;ipotesi di schema semiotico pseudo-formale per analizzare lo stile di Wagner nell&rsquo;accezione di Adorno e i &ldquo;tranelli&rdquo; comunicativi di un&rsquo;opera come il Ring.