<b>&laquo;I dieci saggi raccolti in questo volume</b> sono scaturiti dal primo colloquio, limitato al basso medioevo e alla prima et&agrave; moderna, di un ciclo d&rsquo;incontri dedicato alla &ldquo;musica della poesia&rdquo;, e dunque al rapporto tra suono e senso, nella tradizione lirica europea e in quei repertori destinati sia concretamente che idealmente all&rsquo;esecuzione musicale.<br /><b>Si tratta perci&ograve; di una tematica centrale</b> e di portata assai ampia che investe molteplici aspetti del suo oggetto di studio, dalla produzione alla circolazione alla ricezione di poesia, cantata o meno, nell&rsquo;arco di seicento anni.<br /><b>[&hellip;] Da un lato, dunque, il grande tema dei rapporti tra poesia e musica</b> in senso proprio ma anche in senso figurato, come &ldquo;musica verbale&rdquo;, sia sul piano espressivo che su quello del contenuto; dall&rsquo;altro il sottotema dell&rsquo;antitesi, che pure si esplica a livello sia formale che semantico, tra chiarezza e oscurit&agrave;, categorie stilistico-retoriche che attraversano il medioevo e la modernit&agrave; europei nel solco dell&rsquo;eredit&agrave; latina.<br /><b>Collegano i due assi tematici</b> le relazioni tra suono e senso largamente intese: sia esterne al testo verbale, nel caso di poesia per musica (cio&egrave; effettivamente cantata o declamata, come nel teatro), che interne ad esso, nel caso di poesia fine a se stessa, che non si realizza per forza o solamente attraverso un&rsquo;esecuzione vocale o canora&hellip;&raquo;<br />Flavia Gherardi