Poesia, poesia... sembra che non ci sia. Poi ti prende per mano, e ti porta lontano...” Sono versi di una canzone di Riccardo Cocciante, che rende in musica un concetto semplice, forse scontato: spesso la vita sembra del tutto priva di poesia, o soverchiata dal disincanto. Poi all'improvviso vince le tue resistenze e ti conquista, portandoti in luoghi insospettati, lontani, apparentemente lontanissimi, ma che in fondo sono dentro di te. Pina Cofano Mancino, da pochi anni ha deciso di mostrare agli altri, attorno a sé, ai suoi amici che sapevano, a quelli che forse neppure sospettavano, la strada indicatale dalla poesia. Che, come in ogni poeta, inizia la sua “azione” portandoti davvero lontano, ossia in un luogo non luogo metafisicamente inaccessibile, perché ormai nascosto nel tuo passato: la tua infanzia, la tua adolescenza. Proprio come nelle strofe di Cocciante: “...poi ritorni per caso, a quand’eri bambina...”. Questa silloge, che raccoglie ben 103 poesie, è certamente un compendio della vita intima di Pina, che fa trasparire, insieme alla sensibilità, di cui ha già dato prova in altri scritti, la sua fede, la conoscenza degli altri e quella del dolore, strada obbligata per l’essere umano, il tempo dato alla meditazione e alla preghiera, oltre che al bisogno impellente di chi le sta vicino. Pina rimette in ordine le parole usate nella poesia: nuvole, rugiada, tenerezza, foglie, amore, sera cuore, primavera, dolore, vento speranza, pioggia e ancora: amore, amore, amore... per infondervi un senso nuovo, il suo, per raccontarsi, per svelarsi e tenere legati anche gli altri al suo cammino. Silvano Trevisani