<b>Modernit&agrave; e tradizione dei nostri tempi</b><br /><i>Il Regno della Quantit&agrave; e i Segni dei Tempi</i> &egrave; sicuramente il testo pi&ugrave; completo e rigoroso di Gu&eacute;non e si qualifica come una delle pi&ugrave; profonde e acute analisi della situazione storica, culturale e spirituale del suo tempo. La coppia di concetti di cui Gu&eacute;non si serve per comprendere il suo tempo &egrave; modernit&agrave;/tradizione. La modernit&agrave;, interpretata alla luce della tradizione, viene definita &ldquo;Regno della Quantit&agrave;&rdquo;. Questo &egrave; il grado zero della discesa dall&rsquo;alto che &egrave; stata percorsa fin qui: e la discesa va letta come un progressivo allontanamento dal principio.<br />La coppia modernit&agrave;/tradizione si sovrappone perfettamente in Gu&eacute;non a quella Occidente/Oriente. La dominazione del mondo da parte dell&rsquo;Occidente, e la conseguente modernizzazione di tanta parte dell&rsquo;Oriente, &egrave; stata effettuata solo con la forza materiale, e dunque &egrave; da considerare come espressione del &ldquo;Regno della Quantit&agrave;&rdquo; che identifica puntualmente il presente.<br />La critica della modernit&agrave; viene effettuata sulla base del tradizionalismo. Il tradizionalismo di Gu&eacute;non si distingue da altri tradizionalismi per il fatto che la tradizione a cui si richiama non &egrave; qualcosa di umano, ma di sovrumano: &egrave; un tradizionalismo che vede in azione nel mondo un piano superiore al quale gli eventi si conformano, una essenza delle cose di cui la manifestazione esteriore &egrave; solo copertura, apparenza, schermo illusorio.<br />Gu&eacute;non legge nel mondo moderno e nella sua bassezza il germe di un riscatto futuro. Ci&ograve; che lo salva dal pessimismo &egrave; la fede in un ribaltamento radicale della storia che avviene proprio nel punto pi&ugrave; critico di essa. Vede il mondo moderno come un male, ma proprio nel male pu&ograve; leggere un percorso di salvezza, di rinascita, di partenza della storia nuovamente da zero. In questo punto, la visione di Gu&eacute;non - i segni dei tempi - si rivela anche profondamente ottimista ma senza dover rinunciare al suo pessimismo e alla critica della modernit&agrave;. Afferma, infatti, che&ldquo;l&rsquo;aspetto benefico non pu&ograve; non prevalere alla fine ... e che la fine di un mondo non &egrave; e non potr&agrave; mai essere altro che la fine di una illusione.<br /><br /><b>L&#39;autore</b>: scrittore, esoterista, intellettuale francese, ha svolto un&#39;intensa attivit&agrave; di studio e ricerca volta all&#39;esposizione di alcuni aspetti delle cosiddette &laquo;forme tradizionali&raquo; (Taoismo, Induismo, Islam, Ebraismo, Cristianesimo, Ermetismo, ecc.), intese come differenti espressioni del sacro, funzionali allo sviluppo delle possibilit&agrave; di realizzazione spirituale dell&#39;essere umano. Numerose le sue opere, prevalentemente scritte in francese. Tali lavori sono stati tradotti e costantemente ripubblicati in oltre venti lingue, esercitando una notevole influenza, a partire dalla seconda met&agrave; del Novecento, soprattutto nella precisazione dei concetti di esoterismo e Tradizione.