Il romanzo, indirizzato a un pubblico molto giovane, vuole essere soprattutto una lettura educativa e moralmente edificante. Un fiocco di neve a primavera torna a essere una goccia d’acqua (Guttuluccia) e comincia a scoprire il mondo guidata da Raggiolino, un sapiente raggio di sole.
Guttuluccia scopre le stagioni, i colori, la flora e la fauna, visita un alveare, partecipa a far girare le pale di un mulino e al lavoro in una fabbrica. Segue poi le vicende di una giovane che, rifiutata una vita di stenti e sacrifici propri dei contadini montani, si reca in città per perseguire il sogno di una carriera di cantante. Ovviamente, per gli intenti moralisti del romanzo, questa è un'esistenza di perdizione che obbligherà la ragazza a una dura espiazione e infine alla redenzione.
Anche Guttuluccia, sedotta dalla vita dissoluta finisce per abbandonare la saggia guida di Raggiolino, ma dopo orribili traversie, a sua volta, raggiungerà la salvezza tramite il pentimento.
Un testo indicativo di una cultura scolastica dei primi decenni del ventesimo secolo intrisa di valori tipici del cattolicismo dell’epoca.
 
Renzo Chiosso, pseudonimo di Lorenzo Chiosso (Torino 1877 – Torino 1949), è stato uno scrittore, drammaturgo, sceneggiatore e regista cinematografico italiano.
Autore di storie d'avventura, i suoi romanzi "I navigatori del cielo" (1925) e "La città sottomarina" (1940) sono tra le opere rilevanti di fantascienza italiana tra le due guerre mondiali.
Il suo romanzo "Voragine rossa - Una storia di amore e di eroismo" fu tradotta in francese e cecoslovacco.
Per l'editore Bemporad scrisse alcuni apocrifi pubblicati col nome di Emilio Salgari - dei cui figli Chiosso fu tutore - a partire da appunti o tracce dello scomparso scrittore veronese.
Fu sceneggiatore di numerosi film tra il 1913 e il 1919, e regista de Il re dei pezzenti (1919) e, molti anni dopo, co-regista di Conquistatori d'anime (1936).