Salvatore Stangoni viveva in uno stazzo della Gallura, a pochi chilometri da Trinità D'agultu. Tutto ebbe inizio l'otto dicembre del'anno 1915, mentre il padre era lontano da casa, intento a vendere nei paesi vicini, il formaggio che loro stessi producevano dal latte delle pecore. Quella notte qualcosa cambiò per sempre nella vita monotona di Salvatore; passando in pochi mesi dall'essere un ragazzo, alla condizione di uomo. Un amico fraterno del padre, un bandito evaso dalle patrie galere, durante le assenze di quest'ultimo insidiava la madre, tanto che Salvatore deciderà di ucciderlo e farà di tutto per vederlo sepolto da un metro di terra. Ma le cose si complicano al punto che scoprirà delle verità che lo porteranno a percorrere un viaggio interiore violento, colmo d'odio e nel contempo pieno d'amore, nella sua espressione più alta.