Fondata nel 1979 da Mario Gabriele Giordano, &ldquo;Riscontri&rdquo;, la Rivista che Mario Pomilio ebbe a definire &ldquo;bella e severa&rdquo;, ha sempre conservato la sua fondamentale connotazione cos&igrave; originariamente definita nell&rsquo;Editoriale programmatico: &laquo;la fede in una cultura che non sia strumento in rapporto a fini prestabiliti, ma coscienza critica della realt&agrave;; non filiazione di precostituite ideologie, ma matrice di fatti e di comportamenti anche etici e politici: che insomma proceda e operi nel vivo della comunit&agrave; civile non per dogmi ma per riscontri&raquo;.<br />Lontana dagli eccessi della specializzazione e al di fuori di ogni condizionamento che non consista nel rigore scientifico e nell&rsquo;onest&agrave; intellettuale dei contributi, &ldquo;Riscontri&rdquo; mantiene da pi&ugrave; di quarant&rsquo;anni l&rsquo;approccio globale al mondo della cultura e dell&rsquo;attualit&agrave; che l&rsquo;ha resa celebre anche oltre i confini nazionali.<ul> <li>La fine dell&rsquo;<b>homo faber</b> e il trionfo della fortuna</li> <li><b>Alberto</b> <b>Moravia</b> e lo sguardo antropologico. Per una lettura dell&rsquo;Uomo che guarda</li> <li>L&rsquo;odissea siciliana di <b>Stefano</b> <b>D&rsquo;Arrigo</b></li> <li>Mitopoiesi sociale nel <b>romanzo volponiano</b>. Quando i temi della lirica giovanile diventano il sostrato di una vita da scrittore.</li> <li><b>Chevalier et Heremite</b>. Due mondi culturali irriducibili nel<i> Chevalier au barisel</i></li> <li><b>Giovanni Antonio Colicci</b>. Un romano nella scuola napoletana di scultura lignea</li></ul>