In questa sua piccola raccolta di racconti l&rsquo;autrice, Rita D&rsquo;Apice, mostra di avere un&rsquo;ispirazione pi&ugrave; lirica che narrativa e si esprime sempre in prima persona, come se i fatti narrati fossero legati a vicende vissute da lei medesima e non frutto della sua fantasia, come, in effetti, sono.<br />L&rsquo;attenzione data ai protagonisti &egrave; massima, tato che ne viene fuori una piccola galleria di personaggi ben disegnati con brevi, ma suggestivi, tratteggi in continua dialettica tra l&rsquo;essere e l&rsquo;apparire, tra il bene e il male; ma nelle vicende narrate non sempre il bene ha il sopravvento, anche se &egrave; sempre intuibile dalle brevi affermazioni dell&rsquo;autrice stessa che, velatamente, punta l&rsquo;accento non solo su ci&ograve; che &egrave; accaduto, ma anche su ci&ograve; che sarebbe dovuto accadere, perch&eacute; c&rsquo;&egrave; sempre il &ldquo;rovescio della medaglia&rdquo; in tutte le manifestazioni dell&rsquo;esistenza.<br />Rita D&rsquo;Apice &egrave; nata il 24 marzo 1945 a Gragnano (NA); a soli dieci anni vince un concorso per ragazzi (10-20 anni) indetto dalla RAI per la Commedia con l&rsquo;opera in atto unico &ldquo;Arlecchino e Pulcinella rappresentanti&rdquo;, recitata al teatro Pigorini di Maria Signorelli.<br />Diciottenne pubblica poesie e racconti su diversi quotidiani e riviste settimanali dell&rsquo;epoca (Il Mattino, Cos&igrave;, Famiglia Cristiana). Nel 2002 pubblica la raccolta di di poesie intitolata &ldquo;Nel vortice degli anni&rdquo; e oggi le sue poesie sono presenti in moderne antologie poetiche&nbsp; e nel sito della F.I.G.B.<br />Laureata in lettere antiche e specializzata in filologia classica, si &egrave; trasferita a Roma all&rsquo;et&agrave; di ventidue anni ed ha insegnato letteratura italiana e storia nelle scuole superiori fino al 1999.<br />Ricca di molteplici interessi, &egrave; stata tra l&rsquo;altro campionessa italiana di bridge nel 2015.<br />Attualmente vive nell&rsquo;amata Cerveteri.