<br /><i>Non cerco comprensione n&eacute; compassione.</i><br /><i>Non mi pento. Rifarei ogni cosa, anche pi&ugrave; crudelmente se potessi.</i><br /><i>Le trincee che il tempo mi ha scavato attorno agli occhi, racconterebbero una per una i dettagli delle mie degenerazioni, se solo qualcuno le volesse comprendere e non si accontentasse di inorridire per i crimini che ho commesso.</i><br /><i>E di cui &ndash; lo ripeto &ndash; non mi pento.</i><br /><i>Sono giunto fin qua nel tentativo di capirmi, e ho scelto di vivere. Dalla morte in poi, almeno.</i><br /><i>Ma non chiamatemi assassino, sarebbe riduttivo. Sono un uomo che ha fatto l&rsquo;errore di domandarsi fin dove potesse arrivare. E ha trovato il coraggio di rispondersi.</i><br />Oscar Torri, imprenditore bolognese, soffre di attacchi di panico. &Egrave; un insicuro cronico, una vittima. O almeno cos&igrave; crede. Fino a quando dentro di lui non emerge il suo inconscio primordiale.<br />Prende atto di essere un predatore, e che le sue ansie&hellip; i controlli&hellip; servivano solo a soggiogarlo.<br />E incomincia la sua vera vita. Commette i pi&ugrave; efferati crimini ma al contempo ritorna ad essere marito e padre di famiglia modello e premuroso datore di lavoro per i propri dipendenti.<br />Affina la propria folle filosofia.<br />Fino a quando&hellip;<br />&nbsp;