Itinerari per tutti, sul territorio bresciano, itinerari per un anno fra arte, natura, sport e bellezza.Se vogliamo muoverci, viaggiare ancora, dobbiamo per&ograve; trovare un nuovo modo per farlo. Disegnare di nuovo i nostri itinerari, riavvicinare gli orizzonti, restare a Brescia. Certo torneremo sulle strade del mondo, prima o poi. &Egrave; difficile da accettare il rinvio di progetti a lungo accarezzati. Siamo stati per mesi rinchiusi nelle nostre case a guardare il mondo da una finestra o in TV&hellip; ricordando quando potevamo uscire, incontrarci, prendere un caff&egrave;, parlare e magari discutere sfiorandoci con le mani il volto e poi darci un bacio, un abbraccio perch&eacute; si era fatto tardi e ognuno doveva tornare alla propria vita, per mesi abbiamo sognato di viaggiare.&nbsp;Prima era normale, cos&igrave; normale che finivamo col farlo anche quando ci lamentavamo di non avere abbastanza tempo o denaro. Da soli, con il partner, con le amiche, con un bambino in braccio e l&#39;altro per mano. Era cos&igrave; normale che quando la frontiera &egrave; diventata la porta di casa, abbiamo reagito alla malinconia riempiendo i social di foto e ricordi lontani. Il Covid 19 ci ha aperto gli occhi, fatto ripensare alla nostra vita: ma eravamo gi&agrave; contagiati senza saperlo. Malati di tutti i guai della societ&agrave; moderna, viziati dai cibi (troppo di tutto dentro il nostro organismo), dalle comodit&agrave; (un telecomando per ogni cosa), da cellulari e pc (tutto virtuale, like e clic al posto di incontri reali, vere passeggiate, discussioni, niente pi&ugrave; baci e abbracci) e dal vero demone del mondo: la velocit&agrave;. Si correva ormai per ogni cosa e in ogni direzione senza nemmeno interrogarci sul motivo di tanto correre. Senza sapere dove saremmo andati a finire. Perch&eacute;&hellip; finiremo da qualche parte, prima o poi.<br />Abbiamo tutti perso la bussola nel senso pi&ugrave; profondo del termine, siamo disorientati perch&eacute; non sappiamo pi&ugrave; come orientarci, dove stiano il sole e la vita. A oriente...&nbsp;Questo libro contiene il sogno di farci riprendere qualcosa che abbiamo perso o che ci &egrave; stato tolto da sotto il naso: il nostro territorio, cio&egrave; le nostre radici. E se non riscopriamo da dove veniamo, siamo senza un passato e irrimediabilmente senza un futuro. Forza, quindi, mettiamoci in cammino&hellip;&nbsp;Il libro avrebbe potuto anche intitolarsi &ldquo;Itinerari per un anno&rdquo;, con mini-tour come pretesto e stimolo. Da intraprendere per star bene, da compiere a piedi o in bicicletta, aiutandosi anche in auto o in treno. Tocca a noi compiere sempre il primo passo. A volte i percorsi ci aspettano quasi sotto casa, a volte un po&rsquo; pi&ugrave; lontano, anche ai limiti della provincia. O sono leggermente sconfinanti, pur restando per&ograve; sempre legati all&rsquo;anima bresciana delle cose. Quando si cammina bisogna essere il pi&ugrave; leggeri possibile e in questo ci aiuta la tecnologia: il consiglio &egrave; di fotografare l&rsquo;itinerario prescelto con il cellulare, che aiuter&agrave; anche a immortalare il percorso con clic di fantasia. Buon viaggio!