Il giardino &egrave; un libro che si sfoglia per pagine, non un progetto che si stabilizza in un piano finale e mai un miraggio che tenda a un punto di equilibrio.<br />Il giardino &egrave; un sogno pi&ugrave; volte ruminato, un vortice dinamico steso nel cielo come una macchia di storni, fluttuante di piccole evoluzioni imprevedibili.<br />Il giardino &egrave; un laboratorio dove osservare l&rsquo;atelier darwiniano. Il giardiniere passeggia sempre al suo interno con un misto di stupore e riverenza, incapace di non azzardare progetti a venire.<br />Il giardino &egrave; attesa e, al contempo, il saper cogliere il piacere della parzialit&agrave; dell&rsquo;istante, non solo perch&eacute; si proietta in un futuro distonico rispetto all&rsquo;immaginazione, ma anche per il suo svolgersi e dissolversi, quel mettere in gioco piani differenti del dialogo ideativo in tempi diversi. Cos&igrave; il prato erboso sar&agrave; lucente e forte quando ancora le siepi stentano e gli alberi altro non sono che fantasmi sorretti da rigidi tutori&hellip;