Una donna italiana ferita da un amore sbagliato e un serbo di Bosnia dal passato sconosciuto, che il destino fa incrociare, sono i protagonisti di un romanzo storico dai forti connotati psicologici ambientato agli inizi degli anni Novanta nella provincia veneta.<br />Nella vita solitaria di Giada, cassiera di provincia che<b> </b>cerca sicurezza nel dialogo con una bambina generata dalla sua fantasia, entra come un fulmine il dramma della guerra in Bosnia Erzegovina. Dragan, giovane ex insegnante di Vi&scaron;egrad, fuggito in Italia per ragioni misteriose, si arrabatta come pu&ograve; nella precariet&agrave;. Tra lui e Giada viene a stabilirsi uno strano rapporto e il serbo-bosniaco, spirito pratico, si rivela una specie di angelo custode al servizio della ragazza. Fino a quando&hellip;<br />Pagine tese, dai toni pungenti, alternate a sprazzi di delicata introspezione e paesaggi dell&rsquo;anima ci avvicinano alla realt&agrave; di un conflitto vicino nel tempo, largamente incompreso, che rimanda alla questione irrisolta sulla natura contraddittoria dell&rsquo;essere umano, sempre in bilico tra l&rsquo;aspirazione a una limpidezza irraggiungibile e l&rsquo;abisso dei propri istinti peggiori, di cui sono vittime i pi&ugrave; deboli, in particolare le donne.