&ldquo;Zittire i ragazzi &egrave; violento cos&igrave; come lasciarli parlare con falsa benevolenza, reprimerli &egrave; inaccettabile come blandirli. L&rsquo;ascolto non &egrave; la registrazione pura e semplice dei desideri dei giovani per poi fornire loro quello che chiedono: questo lo sa fare anche la macchinetta per il caff&egrave;. Ascolto &egrave; autoanalisi, lettura dell&rsquo;immagine di s&eacute; che emerge dalle parole dell&rsquo;altro ma anche restituzione all&rsquo;altro della sua immagine&rdquo;&ldquo;Quello che &egrave; certo &egrave; che questo dialogo &egrave; la testimonianza di un non-ascolto ma soprattutto della rassegnazione a una realt&agrave; che non potr&agrave; mai cambiare. &ldquo;&Egrave; inutile provare all&rsquo;inizio della strada. Non hanno mai nulla&rdquo;. Noi crediamo invece che non sia inutile provare &nbsp;a cambiare la scuola, e che il problema sia proprio il cavatappi, ovvero quelle azioni e quegli strumenti concreti e quotidiani che nella scuola sono sommersi dal mare sempre pi&ugrave; inquinato della burocrazia o dall&rsquo;arroganza di chi pensa che la didattica sia una specie di oggetto sacro, da tenere lontano dalle mani impure degli studenti e delle studentesse.<br /><br />&nbsp;