Grazie alle nuove scoperte mediche e psicologiche si è venuto a capo di come sia possibile semplificare e facilitare l’apprendimento di determinati processi e capacità cognitive. La matematica, e quindi il pensiero numerico, è uno dei primi ostacoli che uno studente può incontrare durante i primi passi del suo percorso scolastico; tanto è vero che la maggior parte degli studenti presenta numerose difficoltà nell’elaborazione di processi matematici e, di conseguenza, uno scarso sviluppo del pensiero logico-matematico. Dal primo istante in cui il fanciullo varca la soglia dell’aula, il meccanismo più o meno razionale si attiva; in molti casi egli diventa subito schiavo del “procedimento” e la sua vera personalità, le sue esperienze e punti di vista rimangono fuori da quell’ambiente. Per rimediare a ciò, il buon educatore/maestro può avvalersi delle conoscenze in campo psicologico e neurofisiologico, che lo aiuteranno a trovare lo stimolo e la preparazione basilare necessaria per la sua opera. Da una ricerca effettuata su nuove strategie sviluppate sia in Europa che negli Stati Uniti, e che non tendono ad appartenere ad una corrente d’insegnamento ben precisa, ho voluto creare una raccolta di suggerimenti didattici, facilmente applicabili nell' insegnamento di particolari abilità. Si rivolge quindi ad una figura educatrice che sia competente ed in continuo aggiornamento, educando con il supporto di altre scienze, quali quelle mediche e psicologiche, e che porti la comunità verso il benessere, sia fisico che psichico e culturale. L’applicazione di tali suggerimenti sarà incentivata da strategie atte a stimolare la curiosità dello studente, perno fondamentale della conoscenza. Oltre la matematica sono stati presi in analisi altri due importanti processi cognitivi, in cui frequentemente si riscontrano i primi problemi nell’età dell’apprendimento: la scrittura e la rappresentazione di pensieri su carta.