In questa seconda raccolta di racconti, l'autore coglie un rapido fluido di flash di personaggi quasi sempre simbolici di stati d'animo che si concretizzano spesso in una "prosa lirica" o "poesia in prosa". Tratto, quest'ultimo, particolarmente evidente nel racconto "Narcisi", dove non c'è una vera e propria trama, ma un succedersi di immagini, come è appunto tipico della poesia. Il mondo "preraffaellita", coi suoi stilemi e le sue suggestioni, può essere la cifra di diversi racconti, e non solo quello esplicitamente riferito a quel mondo ("L'enigma di April love"). Questo nonostante l'ambientazione cronologica e geografica sia altra: i racconti sono contemporanei e collocati in spazi fisici diversi da quel preciso mondo. "Preraffaellita" è la dimensione estetizzante, la preziosità dei dettagli dei passaggi, delle figure e dei loro gesti. Verso quel mondo l'autore ha una maggiore disinvoltura e rapidità: numerose le annotazioni erotiche e sensuali senza mai essere insistite. E poi c'è l'ansia tutta moderna che rimanda a situazioni filmiche di certo cinema americano ed europeo. Su tutto sovrasta sempre un che di atemporale e di sospeso, proprio della poesia che non della narrativa comunemente intesa.