Fuori c&rsquo;era il sole, ma anche un vento strano, troppo caldo per i primi di aprile. Io ero alla finestra e dall&rsquo;alto vedevo le fronde degli alberi muoversi impetuose e le persone che camminavano, ridevano e parlavano spensierate dei fatti loro.<br />Era l&rsquo;imbrunire, il sole scendeva velocemente dietro la collina come se avesse fretta di andarsene, come se quel vento volesse spingerlo via. I miei occhi erano rossi e fissi a osservare fuori, per non far vedere agli altri ci&ograve; che stavo provando. Non mi sarei mai voltato in quell&rsquo;istante.<br />Il mio concetto di autobiografia parte dalle immagini, immagini non intese come fotografie immutabili di avventure passate, immagini intese come disegni a matita su un&rsquo;immensa tela bianca perch&eacute; anche se il ricordo rimane immutato, nonostante le sfocature dovute al tempo, cambia per&ograve; la consapevolezza dovuta all&rsquo;et&agrave;. Le cose che mi hanno terrorizzato da bambino adesso mi rendono forte e sono convinto che questa tela continuer&agrave; a mutare ancora nel corso della mia vita, ancora e ancora, colorandosi con le sfumature di quello che sar&agrave;.