Questo libro vuole essere un racconto di come vivevano i ragazzi di Gaeta negli anni sessanta,attraverso la storia di uno dei tanti bancunar. Una Gaeta diversa da quella che oggi conosciamo, si viveva nei vicoli mentre i cantieri, basciammar,e San Giacomo erano i luoghi pi&ugrave; frequentati. Vorr&agrave; anche essere un ringraziamento ai tanti uomini e donne che con grande sacrificio riprendevano la propria vita cosi pesantemente condizionata per darci una speranza di un futuro di prosperit&agrave;.<br /><br /><b>Salvatore Di Tucci</b> nasce a Gaeta il 30 di agosto del 1949 da Francesco Erasmo Di Tucci e Carmina Ciano. Diplomato all&#39;istituto nautico di Gaeta, nel luglio del 68 intraprende l&#39;attivit&agrave; di navigante come ufficiale di marina mercantile. Naviga per sette anni, prima come allievo ufficiale di macchine fino a gradi superiori avendo conseguito l&#39;abilitazione al comando di apparati navali complessi.&nbsp;<br />A seguito di queste esperienze, viene assunto in una grossa centrale di produzione chimica-farmaceutica In questa azienda ricopre vari incarichi nell&#39;ambito della produzione, manutenzione di impianti di produzione di gas criogenici. Attualmente in pensione. Impegna il suo tempo in organizzazioni di volontariato, in particolare in Fidas, federazione italiana donatori di sangue dove ricopre alcune cariche a livello regionale.<br />Amante del il verde e dell&#39;aria aperta, appassionato di piante, di fotografie e tecniche di colture. Felicemente sposato da oltre 40 anni, ha due figli ed &egrave; nonno di due adorabili, nipotini Giacomo e Giorgia. Fa il pendolare tra la sua amata citt&agrave; di origine e la citt&agrave; che per tanti anni &egrave; stata la sua seconda casa, finch&eacute; ne avr&agrave; la forza, Dio volendo.