<i>? Perch&egrave; questo libro non &egrave; una novella, n&egrave; un racconto, n&egrave; un romanzo; si accontenta di essere qualche cosa di meno; ma pretende di stare una spanna pi&ugrave; alto. Non &egrave; nemmeno una storia, perch&egrave; l&#39;autore, avendo fatto finora il romanziere, non pu&ograve; aver perduto tutto il vizio di dire le bugie; ma &egrave; sincero nell&#39;attenzione che egli ha messo per aprire il solco di certe rughe del cuore umano poco vedute. Io dico poco vedute, perch&egrave; l&#39;uomo sociale &egrave; stato, in ogni tempo, industrioso nell&#39;ingannare s&egrave; stesso.</i><br /><br /><b>Salvatore Farina, Milano, 1887.&nbsp;</b><br /><br />&laquo;<i>Il concetto morale, cardine di ogni mio lavoro, &egrave; la famiglia. Nobilitarla, rialzarla, difenderla, mostrare quanto grandeggi su tutte le altre istituzioni e quanto il sentimento di essa sopravanzi ogni altro sentimento umano</i>&raquo;.<br /><br />(<b>Salvatore Farina</b>, La Stella di Sardegna, 8 marzo 1879)<br /><br /><b>Salvatore Farina</b> (Sorso, 10 gennaio 1846 &ndash; Milano, 15 dicembre 1918) &egrave; stato uno scrittore e giornalista italiano. Narratore ottocentesco di fama internazionale del Regno di Sardegna e del Regno d&#39;Italia, Scrisse romanzi che per il loro carattere sentimentale sono stati paragonati a quelli di <b>Charles Dickens</b>.