Il fenomeno delle migrazioni rappresenta una sfida per le comunità democratiche occidentali, anche perché fatalmente intrecciato a tanti e del tutto diversi profili: sociali, economici, giuridici. In questa luce, ragionare intorno al suo governo porta a chiedersi se i principi e i valori posti a fondamento del costituzionalismo liberaldemocratico, ritenuti da tempo non più negoziabili, siano stati erosi da politiche contingenti (di qualsivoglia livello, nazionale o altro) del tutto contrarie alla dignità della persona umana. A questo difficile quesito danno risposta affermativa i contributi raccolti in questo volume, presentati nel corso di un convegno tenutosi presso l’Università di Milano-Bicocca il 20 novembre 2020. Il quadro interdisciplinare tracciato in quella occasione narra difatti non solo degli aspetti giuridici ed economici del fenomeno della immigrazione, ma anche del cammino lungo il quale le politiche emergenziali contingenti, del tutto inadatte a governare la complessità dello stesso, possano trasformarsi in un impianto normativo, non solo nazionale, tale da delineare le risposte indispensabili per creare un governo della migrazione fondato sulla comprensione e sul rispetto tanto delle esigenze dei cittadini migranti, quanto degli Stati e delle società chiamati ad accoglierli. Un governo della migrazione espressione, dunque – come si continua a sperare – di una Europa dei Diritti.