Il giovane Pellicani &egrave; un chiacchierone. Si presenta una sera &ndash; una sera tardi &ndash; nella casa del padre, casa dalla quale si era allontanato &ndash; dopo aver sottratto certi risparmi da un certo cassetto &ndash; vent&rsquo;anni prima. L&rsquo;immobile, un condominio di sei, sette piani, &egrave; disastrato. Ma la scritta &laquo;Pellicani&raquo; sul campanello dell&rsquo;ultimo piano c&rsquo;&egrave; ancora; e la porta &egrave; appena accostata. Il giovane Pellicani &ndash; un completo grigio un po&rsquo; sdrucito, una valigetta ventiquattrore portata solo per darsi un tono &ndash; vuole fermarsi una notte e via, andare altrove: ha degli affari in Cina, sostiene. Il padre avr&agrave; dimenticato i fatti di vent&rsquo;anni prima, lo accoglier&agrave; volentieri. Tuttavia nell&rsquo;appartamento il giovane Pellicani trova solo un vecchio. Somigliante un po&rsquo;, questo &egrave; vero, soprattutto nel naso, a Pellicani padre. Ma un vecchio, insomma! Va bene che sono passati vent&rsquo;anni&hellip; Parla, parla, il giovane Pellicani, raccontando tutto ci&ograve; che fa, tutto ci&ograve; che vede, l&rsquo;appartamento, la biancheria stesa in una stanza, la donna che tutti i giorni viene a cucinare il minestrone al vecchio; parla, parla, il giovane Pellicani, e noi lettori siamo presi in questa sua infernale chiacchiera, nel suo ostinato non credere a ci&ograve; che vede, nel suo ipotizzare, reinventare, spiegare, trasfigurare la banale realt&agrave; che gli si presenta davanti: finch&eacute; ci arrendiamo, smettiamo di farci domande, non ci interessa pi&ugrave; se il vecchio nella casa sia o non sia Pellicani padre, se l&rsquo;uomo nello specchio sia il vero Pellicani giovane o un impostore: ci interessa solo abbandonarci al fervore di questa inesauribile chiacchiera. Rare volte la lettura di un romanzo d&agrave; tanto piacere per la scrittura in s&eacute;; e rare volte tanta ricchezza narrativa viene con tanta disinvoltura stipata in un solo romanzo, in un solo appartamento, quasi in una sola stanza.<br />Giulio Mozzi