Un libro per bambini? No, Simone e la rana &egrave; molto altro ancora. Un testo che da la possibilit&agrave; al bambino che ascolta o che legge la favola di catapultarsi in un mondo magico, meraviglioso, dove ogni cosa &egrave; animata. Un libro che tratta temi forti, che ci fa capire che &ldquo;chi sbaglia paga&rdquo; come la rana protagonista della storia.<br />Geg&egrave;, questo il nome dell&rsquo;animale, viveva in un villaggio fatato ma, ha trasgredito le regole e cos&igrave; &egrave; stato punito. Da rana in carne e ossa &egrave; diventato rana di pezza, la sua condizione per&ograve; non &egrave; cos&igrave; drammatica, il suo peccato &egrave; stato lieve, veniale potremmo dire e cos&igrave;, chi comanda nel villaggio ha fatto a Geg&egrave; uno sconto di pena. Il ranocchio infatti viene comprato da tanti bambini, in questo caso Simone, e, con loro, pu&ograve; viaggiare per il mondo in cerca d&rsquo;avventure. Simone e Geg&egrave; arrivano per la loro prima avventura nel villaggio della rana, quello che una volta era la sua casa, l&igrave; inizia l&rsquo;avventura. Troviamo querce giganti che parlano, formiche infastidite e conigli spaventati. S&igrave;, ecco che arriva il tema principale del racconto, il bullismo. I conigli della favola infatti sono terrorizzati da un grande loro simile che li spaventa e li maltratta e cos&igrave; chiedono aiuto a Simone e Geg&egrave; che trovano la soluzione al problema, fanno capire al coniglio-bullo che quello che fa &egrave; sbagliato, che, non si fa del male ai propri simili. Geg&egrave; e Simone non usano la forza ma l&rsquo;intelligenza, con una magia Simone diventa coniglio e poi&hellip;. si arriva alla soluzione del problema.<br />Il protagonista della favola &egrave; un piccolo bambino della scuola materna, furbacchione e un po&rsquo; monello che, cerca di riuscire ad averla sempre vinta ma, la vita &egrave; difficile anche per lui e, insieme al suo piccolo animale di pezza, che poi di pezza non &egrave;, imparer&agrave; tante cose. Un tema caldo e attuale, un modo semplice per spiegare ai nostri figli come &ldquo;guardarsi le spalle&rdquo; dai bulli di classe, dai bulli di quartiere, da tutti quelli che vogliono loro tubare la merenda.<br />La favola della Sorbera non &egrave; tutta rose e fiori, non ci sono principi azzurri, e la mamma della favola non &egrave; la pi&ugrave; permissiva di questo mondo ma, la scrittrice in maniera semplice e allegra, &egrave; riuscita a parlare al pubblico di grandi e piccoli. La storia pu&ograve; essere letta in mezz&rsquo;ora o, cosa migliore, in pi&ugrave; tappe, cos&igrave; da imparare le filastrocche della rana, in modo da lasciar navigare l&rsquo;immaginazione dei bambini e anche dei genitori ed infine per dare la possibilit&agrave; ai bambini di fare domande e ai genitori la possibilit&agrave; di rispondere in modo adeguato ai grandi interrogativi dei piccoli. Come fa la mamma di Simone nella favola che, passo dopo passo trova una risposta ai suoi mille perch&eacute;. (recensionelibri.org)