Mai come oggi, &ldquo;il corpo&rdquo; &egrave; al centro della politica radicale e istituzionale. Movimenti femministi, antirazzisti, trans, ecologisti: tutti guardano al corpo come terreno di confronto con lo Stato e veicolo di pratiche sociali trasformative. Allo stesso tempo, il corpo &egrave; diventato un significante per la crisi riproduttiva generata dalla svolta neoliberista nello sviluppo capitalista e per l&rsquo;impennata internazionale della repressione istituzionale e della violenza pubblica.<br /><br />In <i>Oltre la periferia della pelle</i>, Silvia Federici, attivista per tutta la vita e autrice di bestseller, esamina questi complessi processi, collocandoli nel contesto della storia della trasformazione capitalista del corpo in macchina-lavoro, ampliando uno dei temi principali del suo primo libro, Calibano e la strega. In questo processo affronta alcune delle questioni pi&ugrave; importanti per i progetti politici radicali contemporanei. Cosa significa oggi &ldquo;il corpo&rdquo; come categoria di azione sociale/politica? Quali sono i processi, istituzionali o antisistemici, da cui &egrave; costituito? Come smantellare gli strumenti con cui i nostri corpi sono stati &ldquo;chiusi&rdquo; e rivendicare collettivamente la nostra capacit&agrave; di governarli?