Non troverete Gopher Prairie nelle carte geografiche. N&eacute; la sua <i>Main Street</i>. Neppure se provate a cercarla con il satellite con Google earth. Ma &egrave; come se ci fosse. Perch&eacute; la sua Main street, la sua Via Principale &quot;&egrave; la continuazione di qualunque Via Principale di qualunque citt&agrave; (&hellip;). La Via Principale &egrave; l&rsquo;apice della civilt&agrave;. Perch&eacute; questa Ford potesse sostare davanti al magazzino Bon Ton, Annibale invase Roma ed Erasmo scrisse nei chiostri di Oxford.&quot;<br />Quando apparve nelle librerie americane, La via principale suscit&ograve; grande scalpore; nessun romanzo prima di allora aveva osato mettere in discussione la bellezza della vita middle class provinciale americana, criticando l&#39;ipocrisia che sta alle fondamenta della Cittadina.<br />Gopher Prairie - cittadina immaginaria - si sente un po&#39; Vienna un po&#39; Parigi, si sente l&#39;ombelico del mondo e l&#39;erede naturale dell&#39;Inghilterra Vittoriana, seppure &egrave; uno sputo di villaggio attraversato da una comunissima Via Principale. Architettura terrificante in un paesaggio desolato, un po&#39; come quei piatti agglomerati che scorgi dal finestrino del treno mentre passi per la nebbiosa pianura padana.<br />E proprio in queste piccole comunit&agrave; rurali del midwest americano, dove gli immigrati erano scandinavi e tedeschi, Lewis snida l&#39;insorgere di un temibile virus, il Virus del Villaggio, provincialismo mentale prima che geografico.<br />In questo villaggio prova a combattere la sua personale battaglia la giovane Carol, cittadina dal brillante futuro che si trova a sposare un onesto dottore di campagna.<br />Carol non si arrende al virus, non si accontenta di qualche gossip, o di entrare nel club delle pettegole giocatrici di bridge, non si accontenta del solito refrain da provinciali incalliti conservatori; vuole dibattere, vuole cambiare, vuole costruire.<br />E intorno a Carol sfilano perfide bacchettone come la vedova Bogart o zia Bessie, la &#39;rivoluzionaria superficiale&#39; Juanita Haydock - effervescente, irriverente; ma alla fine crudele come le altre se non di pi&ugrave; - e la &#39;rivoluzionaria parziale&#39; Vida Sherwin, maestra del villaggio con istinti riformatori ma che non osa mai pi&ugrave; di tanto.<br />Carol &egrave; decisamente sola contro Gopher Prairie, e scoprir&agrave; che nella vita ci&ograve; che conta non &egrave; vincere, ma continuare a combattere.<br />Romanzo che fa pensare, una lettura che sa appassionare.